Thayaht. Un futurista eccentrico. Sculture, progetti, memorie. Ediz. illustrata
Nel presentare la mostra di Ernesto Michahelles-Thayaht al Mart di Rovereto nel 2005 mi chiedevo come mai l'approdo dell'artista anglo-italiano al Futurismo, fosse avvenuto così tardi. Mi sembrava difficile pensare che un giovane curioso e ansioso di rinnovamento, uno spirito creativo libero e irregolare come lui, non avesse provato nessuna curiosità per la mostra di Pittura Futurista di "Lacerba", allestita nel 1913 da Ferrante Gonnelli in via Cavour, autoproclamatasi come la più importante manifestazione dell'arte italiana da Michelangelo ad oggi per le dirompenti opere di Balla, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini, per la prima volta associati a Soffici. A questo interrogativo, rilanciato da diversi studiosi negli approfondimenti condotti sulle figure dei fratelli Michahelles, non è stata data una risposta univoca e definitiva e la ragione risiede nella indubbia multipolarità espressa dalle ricerche di Thayaht nel corso di tutta la sua vita, nella complessità e nella composita formazione d'artista e designer, infine nei tratti specifici di una personalità certamente atipica, estroversa e umbratile al tempo stesso, conscia delle sue doti e insicura al tempo stesso.
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