Giacinto Cerone. Santo e contrario
Scomparso prematuramente nel 2004 Cerone è stato un artista difficilmente classificabile nelle dinamiche del sistema artistico italiano. La sua scultura è stata dominata da un'inquietudine profonda e dalla consapevolezza di muoversi sul fragile confine che esiste tra memoria e futuro, in quella zona friabile e spesso incomprensibile che è l'esistenza. Cerone è stato un grande intellettuale e poeta, convinto che il suo fare fosse la conseguenza di una condizione mentale, di una necessità concettuale che ha consentito la nascita delle forme e dei segni nelle sue opere. L'evidenza e la suggestione delle contraddizioni messe in campo dalle sue sculture e dai materiali sui quali ha lavorato, sono state la forza del suo lavoro e la causa di riflessioni critiche complesse. La mostra non traccia un percorso cronologico né un criterio di illustrazione della scultura di Cerone attraverso i differenti materiali utilizzati dall'artista, ma segue la presenza costante, nelle sculture, del colore bianco quale filo conduttore. Per Cerone il bianco era, infatti, un colore che serviva a celare la materia, privandola di quella dimensione naturalistica che qualsiasi materia porta con sé.