Un comunista a Parigi nel '68. Metamorfosi del capitalismo nel pensiero di Michel Clouscard
Erano gli anni Sessanta quando a Parigi l'opera di Marx fu monopolizzata negli ambienti universitari dai filosofi freudo-marxisti (Foucault, Deleuze, Guattari, Lacan). Al Capitale è stato sufficiente aggiungere un po' di psicoanalisi freudiana per convincere i giovani studenti contestatari del Maggio'68 che il ribaltamento dei rapporti di forza passasse per la liberazione sessuale e psicologica. All'occhio di una marxista attento come Michel Clouscard, però, questa commisionte tra Marx e Freud, ha poco a che vedere con entrambi, e rappresenta in definitiva lo strumento ideologico per varare il passaggio da un vecchio capitalismo tradizionale e conservatore, a un capitalismo soft e permissivo, da una società del risparmio, della rarità e dell'avere, a quella dello sballo, dello spreco, del consumo. Misconosciuto in Francia e mai tradotto in Italia, Michel Clouscard viene riscoperto in questo saggio per la lucidità con cui ha riesumato le categorie marxiane al di là del posturuttralismo e del neo-hegelismo.
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