E venni al mondo
Marzia lavora come proiezionista di film in un cinema-teatro di provincia quasi sempre vuoto. A Fiorella, sua madre, la vita non ha regalato niente; figlia di contadini ha vissuto sempre sotto padrone subendo le pene dei contratti agrari. Ingaggia contro la figlia una lotta apparentemente insensata contro il progresso vietandole di collegarsi a Internet, a suo parere motivo di perdizione. Beffardamente il destino affiderà proprio alla rete le notizie sulle speranze di vita di Fiorella che, gravemente malata, farà ricercare alla figlia le parole "strane" che declinano la sua malattia per cercare di "capirla". Mauro spia le scollature della madre augurandosi, un giorno, di poterle portare con la stessa grazia e delicatezza. Attraverso annunci per mettersi in vendita tenta di appartenere a un uomo ed emanciparsi. Si innamorerà di chi lo cerca per ottenere favori finendo per sposarsi, senza amore, con Gloria e mettere a tacere le voci. Sarà un mirabolante, quanto grottesco, inseguimento in provinciale, dietro alla corriera con cui Marzia parte dopo la morte della madre, a decretare la fine, o l'inizio, della loro vita nuova.