Il gioco di De Niro
Motivazioni della giuria che ha assegnato a Il gioco di De Niro l’Impac Dublin Literary Award: «La scrittura è potente, le immagini ritagliate da foto in bianco e nero, i personaggi, inizialmente indistinti come solo gli adolescenti, finiscono nudi, margherite spogliate petalo dopo petalo» – Tuttolibri «Un libro bellissimo che ci aiuta a capire il dolore e la frustrazione di quelli che devono lasciare il proprio paese sotto l'onda delle guerre» – Il Venerdì «… Un romanzo sull’amicizia, il tradimento, l’amore e la perdita… Hage ci regala una trama esplosiva che è anche un’efficacissima riflessione sulla guerra e su i suoi costi psicologici… L’originalità, la potenza, il lirismo, così come la sensibilità umana, rendono Il gioco di De Niro l’opera di uno straordinario talento letterario.» Bassam e George sono amici inseparabili, fin da bambini, cresciuti nelle strade e nei quartieri della Beirut cristiana. Ora che sono giovani uomini vivono le devastazioni della guerra civile a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, che ha trasformato la città in un caos dominato da milizie armate, prepotenti di ogni genere e ladri. Una città in preda alla follia, a logiche violente e insensate, che Hage descrive con sguardo ironico e sofferto. Bassam e George, di fronte alle rovine del loro mondo, devono prendere decisioni definitive sul proprio futuro: restare nella città corrotta e sfinita dove sono nati oppure andare in esilio? Bassam sceglie di andarsene e si imbarca in una serie di piccoli furti per racimolare il denaro necessario a fuggire in Occidente, magari a Roma, dove i piccioni di Piazza San Pietro sembrano avere ‘un’aria felice e ben pasciuta‘. Invece George si arruola nella milizia, mescolando violenza e crimine organizzato. Seppur opposte, le loro strade sono però destinate a incrociarsi con conseguenze drammatiche e dolorose.
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