Hybrid. Postumano e mutazione della specie
Al postumano (o transumano) ci siamo già arrivati: cibo geneticamente modificato, protesi di nuova generazione, tecnologie riproduttive, clonazione... Tutto questo può essere visto sia come felice opportunità (con nuove straordinarie forme di soggettività, aperta anche verso gli animali) sia come cupa distopia (l'incubo di una intelligenza artificiale in grado di governare il mondo senza di noi). Sull'aggrovigliata questione del postumano - tra ingegneria genetica, tecnologie dell'informazione, robotica - si sono formati due partiti opposti: scientisti ottimisti e umanisti pessimisti. Per i primi, tra i quali troviamo anche femministe, mistici, filosofi, siamo alla vigilia di un ulteriore stadio della evoluzione, e la tecnologia ci potrà liberare dalla malattia, dal corpo e perfino dalla morte. Per i secondi siamo alla fine della civiltà umanistica, e l'uomo stesso rischia di diventare antiquato, per certi versi superfluo. Un gruppo di scienziati e umanisti ci guida nelle profondità del problema e delle sue implicazioni bioetiche, lasciando poi a noi la scelta: sgomenti o entusiasti?
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