Poesie
"Il filo conduttore della poesia di Eduardo Mitre è il tema dell'assenza, del vuoto da colmare con la figurazione tattile di un corpo che dà gioia, o attraverso la ricostruzione memoriale che placa il dolore e vince la morte. Si profilano così i corpi che poeticamente raccontano il suo percorso umano, da quello della moglie a quello del figlio Gabriel, fino a quello di Yaba Alberto, il padre che non c'è più, di cui grida dolorosamente l'assenza. Al momento di disperazione in cui si sente incapace di tornare nella casa vuota segue la realizzazione che solo in quella casa potrà ritrovare il padre: nella sua camera, nel suo spazio e alla luce del cortile pieno del suo silenzio. Ma Mitre farà ancora di più perché intraprenderà quel viaggio sognato dal padre e mai realizzato, a Granada, terra dei suoi antenati palestinesi. E il padre gli starà accanto e la città gli si svelerà attraverso gli occhi del figlio. La poesia è così dono di un figlio pellegrino al proprio padre, un figlio che riesce, attraverso il tracciato poetico, a trasformare il silenzio in una voce". (Dalla prefazione di Annalisa Saccà)
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