I viaggi di Gulliver
Grulliver parte per i suoi viaggi da bravo cittadino britannico, serenamente incastonato nella tranquilla persuasione della propria naturale superiorità: egli è un gigante in un mondo di nani; può risolvere con irrisoria e sprezzante facilità problemi che per gli altri sono insormontabili... Ma poi gli è inflitta l'esperienza che lo relativizza e, concretissimamente, lo ridimensiona. Subisce quindi l'immersione nella mostruosa realtà della nuova scienza: un paradossale battesimo i cui tratti carnevaleschi non hanno niente di allegro, ma sono la cupa testimonianza della follia tecnologica dilagante. Infine, la rivelazione: scopre di essere uno yahù, una bestia il cui barlume di ragione è volto al male. La verità alla quale Grulliver approda è tragica ma grottesca; e il ridicolo toglie ogni dignità alla tragedia. Esso solo resta, e dilaga.