Le due porte
1921. Il grande Enrico Caruso torna convalescente da New York per trascorrere l'estate a Sorrento. Carmine, giovane mandolinista ammiratore del tenore, lascia la sua ragazza per seguirlo attratto da un sogno di musica e di gloria. Ma Caruso muore poco dopo e Carmine non ritroverà più Caterina, partita con il padre per l'America. 2012. Sulla traccia di un quaderno ereditato, un giornalista riscopre la storia di Carmine e Caterina rivivendo gli ultimi giorni di Caruso. Gli si rivela che non è troppo tardi perché una vicenda d'amore irrisolta trovi inaspettata conclusione. Teatro di un tempo sospeso all'improvviso è il secentesco borgo delle Due Porte, con gli archi che aprono duplice accesso alle forze più profonde della "terra desolata" napoletana. Due ingressi nel tempo in tempi diversi, che dividono il libro in due parti: la prima segue fedelmente episodi della vita di Enrico Caruso attinti alle biografie più importanti. La seconda ricalca, come si diceva, "La terra desolata" rivisitata in chiave napoletana e attuale e, come nell'opera di Eliot l'autore da un lato guarda alla desolazione che rischia di "travolgere ogni traccia di una cultura secolare", dall'altro al futuro e alla rigenerazione. Un romanzo sul tempo e sull'amore, e la sintesi tra i due è la reincarnazione continua di un modello femminile, un archetipo napoletano sunteggiato nel nome di Caterina, quello rappresentato nelle canzoni più note dell'epoca d'oro...
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