Il grado zero della buona educazione. Poesie per spaccare
"Il grado zero della buona educazione", che è il titolo della poesia in apertura di questo nuovo lavoro di Francesca Tini Brunozzi, è una lunga riflessione sull'esperienza erotica come possibilità di raggiungere l'illuminazione nella vita presente. Si tratta di una poesia che attraverso uno stile dialogico in absentia dell'interlocutore, recupera e intreccia vari registri espressivi e linguistici, incorporando nel testo numerosissime citazioni dalle più svariate fonti: della poesia da Dante a Cecco Angiolieri, da Foscolo a Leopardi, fino Gertrude Stein e Robert Frost; della letteratura con George Sand e Charles Bukowski; della linguistica con J.L. Austin; del cinema di Quentin Tarantino e del cartone animato di Walt Disney; della canzone da Lucio Battisti a Dolcenera a Francesco Guccini; di testi filosofici da T'ien-t'ai a Sant'Agostino. Il tutto secondo quel procedimento di scrittura postmoderna teorizzato da Umberto Eco nelle sue postille a Il nome della rosa. Uno stile di scrittura che, partendo da versi liberi raffinati e rarefatti, si ingrossa e si fa più esplicito nei contenuti lasciando tuttavia margine a possibilità interpretative differenti in cui l'unica chiave di disambiguazione è offerta dall'ironia acuta e irriverente che si legge in molta della poesia di Tini Brunozzi.
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