C'è un fiume che passa. Alla scoperta dei ponti di Roma
Anche per i romani sono un'incognita. Vuoi perché la maggior parte delle volte non vi è alcuna targa a indicarne il nome, o perché spesso non hanno alcuna corrispondenza con i luoghi dove si trovano, o infine semplicemente perché vengono abitualmente chiamati in modo diverso, impossibili da identificare per chi non vive nella Capitale. Fatto sta che dei ponti sul Tevere ci si capisce ben poco e se ne sa ancor meno. Sopraffatti dalla "grande bellezza" e dall'immensa ricchezza archeologica e monumentale di Roma, i ponti hanno scarsa attrattiva sia per i turisti, che li utilizzano per lo più per la classica foto con sfondo su Castel Sant'Angelo o sul Cupolone, sia per i romani che li usano come semplici cavalcavia per spostarsi da un lato e l'altro del fiume. Questa guida, senza alcuna pretesa storica o architettonica, è volta a chi visita Roma, ma anche e soprattutto a chi a Roma ci vive e ci è nato, ma non sa nulla del Tevere e dei suoi ponti.