Sotto il cielo di Spagna
Agosto 1936, il capitano Bruno Mancini partecipa al gran ballo d'estate che si tiene ad Ostia, presso lo stabilimento Roma. Là incontra Galeazzo Ciano, ma anche Maria Luisa Locatelli, giovane moglie di un ufficiale italiano di stanza in Abissinia, rimanendone affascinato. Pochi mesi dopo, Bruno Mancini parte volontario per la Spagna, dove l'Italia e la Germania sostengono quattro generali ribellatisi al legittimo governo repubblicano. Che cosa lo spinge a prendere questa decisione? Non è fascista. Non stravede per Mussolini. È fedele alla patria pur non credendo in Dio. È un cultore di Ovidio e di Dante. Ha una relazione con la Locatelli, ma non ne è innamorato. Perché dunque questa smania di abbandonare la quotidianità? Forse perché a Roma si sente superfluo e vuole mettersi alla prova, affrontare il pericolo, partecipare a un evento storico che considera fondamentale? Oppure c'è dell'altro? Qualunque sia la ragione, Bruno rimarrà deluso nelle aspettative e compirà un tragico percorso che lo condurrà all'esclusione, alla scoperta del dolore irrazionale insito in ogni guerra, mentre altri uomini vivranno delle "vite parallele" che si intrecceranno tra loro.