Relazioni criminali. Ricordi di un Pubblico Ministero nel Veneto
Il libro "Relazioni criminali" sono tre brevi racconti di storie realmente accadute a Verona negli anni Settanta e Ottanta. Nel primo caso, che si svolge in una cittadina della zona collinare orientale di Verona, il protagonista uccide la moglie in conseguenza di una dipendenza da alcool e per discussioni col figlio ribelle. Il secondo dramma, sempre familiare, ha luogo a Verona ma vede come protagonista una ex albergatrice originaria dell'altopiano di Asiago. In questo caso la donna - per vendetta nei confronti del marito e della famiglia di lui che la ignorano dando luogo a una sorta di "mobbing" familiare - decide di uccidere sé stessa e i due figli gettandosi nel canale Camuzzoni. Il terzo e ultimo racconto narra le singolari, rocambolesche avventure di un violentatore seriale che dapprima vien processato per aver abusato delle figlie minorenni e poi, dopo una serie di vicissitudini in carcere dove diviene informatore della polizia, ottiene la libertà vigilata che però perde realizzando una serie di aggressioni a donne in un canneto sino a quando non viene colto in flagrante e riportato in galera. Da cui fuggirà, riuscendo a espatriare facendo così perdere le proprie tracce. Si tratta in tutti e tre i casi di soggetti conosciuti, interrogati e processati dall'Autore. Storie vere, quindi, recuperate attraverso diari e copie personali di vecchie documentazioni, ma casi ancora aderenti alla realtà criminale di oggi.
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