Esco a comprare le sigarette
Un uomo che fugge dalla famiglia nella solitudine, in una sorta di viaggio onirico impresso su una pellicola senza colori. Perduto o ritrovato tra donne con nomi carichi di un erotismo materiale come Barbra, Daphne, Carmela, capaci di donargli una luce ogni volta rinnovata e destinata sempre a spegnersi. Ma è proprio in quel gesto di tentato rinnovamento, di continua incessante ricerca, che l'uomo scorge ragioni d'essere e allora la Grecia, il Chiapas, il comandante Marcos, diventano salvavita tra il silenzio di una società afona e perduta. Venezia, Firenze, Lucca, Atene, Amsterdam, Città del Messico e la bellezza, spingono avanti quel viaggio melanconico, tra slip e baci rubati di uomini e donne unici in un mondo calpestato da milioni di passi solitari. E alla fine tutto è dentro quei colpi di mitragliatore nella foresta con i soldati che, sapendo di combattere dalla parte sbagliata, si fanno avanti e cadono. E non muoiono perché tutto è sogno e la realtà non è neppure tra quei vicoli di una Lucca dimenticata o tra le calli di una Venezia senza acqua. La realtà, forse, è tra le pieghe di una mano di un bambino appena nato.
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