Clandestina e linusana
"Nella stanzetta che un giorno fu mia, mi attrasse un libro dalla copertina traslucida che qualcuno aveva lasciato lì. Era una guida di Linosa accompagnata da molte illustrazioni e da alcune notizie storiche. Fu così che seppi che un brigantino borbonico, nel lontano aprile del 1845, aveva lasciato Porto Empedocle per raggiungere quell'isola allora disabitata e cominciare la colonizzazione. Scesi nella pancia di quell'antico veliero, aspettai che gli occhi si abituassero all'oscurità e mi servii della luce di una candela. Piccola e rannicchiata in se stessa. Carmela Picone era là, dormiva e aveva proprio l'aria di chi sta fuggendo da qualcuno o da qualcosa. Riuscì a comunicarmi la sua disperazione, avvertii il suo coraggio e mi misi a scrivere: era proprio clandestina, ma ormai anche linusana."
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