Gli aberranti

Gli aberranti

Gli aberranti nasce come format teatrale e viene definito con ironia “Teatronovela della follia”. In questi monologhi/racconti troviamo storie ispirate a personaggi reali, conosciuti dall’autore nel corso degli anni in cui, in quanto portavoce nel Mad Pride, il movimento che difende i diritti dei pazienti psichiatrici, ha svolto una ricerca di carattere umano, sociale e politico, oltre che professionale. Le storie che si incontrano nel mondo della psichiatria, presentano spesso caratteri buffi e ciò pone in una condizione dissociativa anche chi si relaziona con essi, raccontarle e ascoltarle concede la libertà di familiarizzare con quella forza identificativa che queste persone hanno in noi. “Visto da vicino nessuno è normale” diceva Franco Basaglia ed è solamente rapportandosi agli altri in maniera ravvicinata che possiamo capirlo. Le fragilità altrui sono anche le nostre. Solo ci sono condizioni che accelerano la costruzione di barriere. L’intento de Gli aberranti, nel suo surrealismo, è quello di trasformare in fiabe le vicende che rendono spesso difficile la vita di alcune persone, che a causa di emarginazione e difficoltà di esprimere il proprio dolore, si trovano costrette a sopportare un mondo incapace di codificarne il linguaggio (emotivo e verbale).
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