Trecentosessantacinque giorni

Trecentosessantacinque giorni

Attraverso "Trecentosessantacinque giorni", il messaggio che la scrittrice desidera lasciare al lettore è quello di un amore universale, vero, che non ha distinzione di sesso. Tutti possono provarlo e viverlo in modo unico. Qualsiasi lettore, uomo o donna, giovane o adulto, potrà identificarsi. Un'attesa di trecentosessantacinque giorni da parte del protagonista è il tema su cui si basa l'evolversi dell'intero romanzo. Un anno di mancanza, di dolore, di nostalgia. Ma c'è un tempo in cui ogni uomo deve trovare la forza di reagire, di metabolizzare, di capire, di continuare a vivere nonostante tutto. Questa forza il protagonista la riesce a trovare grazie all'incontro con un anziano, Antonio. Quest'ultimo gli racconterà del suo passato, portandoci a vivere nella fine degli anni '50. Antonio supera la morte del padre e, con i suoi vent'anni, mantiene la madre continuando a studiare per diventare avvocato. Quasi parallelamente la vita gli fa conoscere due volti dell'amore. Entrambi saranno sentimenti importanti ma, profondamente diversi. Il racconto della vita di Antonio farà comprendere al protagonista il vero significato dell'amore. Un finale che lascia al lettore un messaggio importante. Nessuno può rubarci l'eternità e i sogni. Perché si può davvero amare qualcuno per sempre, anche solo dentro di noi.
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