Johnny degli angeli. Un delirio hollywoodiano
Los Angeles, 4 aprile 1958. Nella villa di Lana Turner viene ritrovato il corpo senza vita del suo compagno, Johnny Stompanato, italoamericano dai modi spicci fedelissimo del boss del gioco d'azzardo Mickey Cohen. A privarlo del suo american dream, che dai marciapiedi di Woodstock lo aveva portato fino ai tappeti rossi di Hollywood, è una coltellata al ventre, inferta, dirà la giustizia, dalla figlia sedicenne dell'attrice, accorsa per difendere la madre dall'ennesima aggressione. In molti hanno dubitato, negli anni, che sia davvero questa la verità dei fatti, ma emettere una nuova sentenza non è ciò che preme a Bigongiali. La sua urgenza è invece quella di dare voce a chi, allora e nel tempo a seguire, voce non l'ebbe mai, a quel ragazzo ombroso trasformato dai media da vittima in carnefice, e che troviamo a terra, agonizzante, in quello stato di semi?incoscienza dove ricordi, allucinazioni, ombre e fantasmi si confondono, mentre lui lotta disperatamente per proteggere, pure in punto di morte, il proprio onore e ciò che Mutis chiamava "il pudore dei vinti".