Le foglie. Cultura e salute dalle piante selvatiche
Il mondo vegetale racchiude in sé un universo immenso che nel tempo ha esercitato una profonda influenza sulla cultura e le tradizioni dei popoli. Si stima che nell'antichità gli uomini potessero fare affidamento su più di 1.500 specie di piante selvatiche, mentre oggi la sopravvivenza di gran parte della popolazione mondiale è legata a un numero ridottissimo di vegetali, tra i quali primeggiano grano, riso, orzo, mais, miglio e patata. Guardando alle necessità dell'agricoltura contemporanea, strettamente dipendenti dagli effetti del cambiamento climatico, e all'importanza di un'alimentazione incentrata sulla qualità e la varietà dei cibi, fondamentale per prevenire l'insorgenza di patologie degenerative, Maurizio e Sandro Di Massimo continuano la serie "Cultura e salute dalle piante selvatiche" con un volume dedicato alle foglie, che si propone come un invito alla conoscenza delle principali piante spontanee della nostra flora a uso alimentare e medicinale. Conosceremo tutte le caratteristiche della foglia, un organo che presenta un'elevata plasticità funzionale, acquisita in milioni di anni di evoluzione, e il suo ruolo fondamentale per la vita della pianta, essendo coinvolto in processi vitali come la traspirazione e la fotosintesi clorofilliana. Ed esploreremo nel dettaglio la storia e gli usi di piante come la borragine, il crescione d'acqua (rimedio capace di fortificare la mente e stimolare le più ardenti passioni), il radicchio selvatico, la curiosa pimpinella (ogni misticanza di stagione dovrebbe annoverare tra i suoi ingredienti le foglie di pimpinella, il cui sapore è capace di bilanciare il gusto amaro di altre erbe che per natura tendono a prevaricare), la portulaca, lo scarpigno (l'antesignano dei famosi spinaci di Braccio di Ferro), il tarassaco (che già gli antichi medici cinesi prescrivevano per curare le insufficienze epatiche e renali, la polmonite e le bronchiti).
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