Jung e la fenomenologia. I vissuti psicopatologici fondamentali. 1.La patologia della percezione dell'oggetto

Jung e la fenomenologia. I vissuti psicopatologici fondamentali. 1.La patologia della percezione dell'oggetto

L'autore completa dal punto di vista clinico quelli che sono stati i suoi assunti teorici espressi nel precedente trattato Fondamenti di Psicopatologia Generale come Scienza Autonoma. Dopo aver fatto una rassegna della malattia mentale in senso fenomenologico-esistenziale, vengono esaminati i Vissuti Psicopatologici Fondamentali che si incontrano nella pratica clinica, seguendo il solco delle precedenti opere che considerano il numinoso junghiano dell'esperienza vissuta del Sacro il nucleo fondante di ogni vissuto psicologico che si discosti dall'ordinario. In questo primo volume sono studiati i disturbi della senso-percezione, che in senso fenomenologico-esistenziale vengono definiti come "la patologia della coscienza dell'oggetto". L'ambiziosa meta è quella di inserire "la psicologia analitica junghiana nell'alveo della fenomenologia esistenzialista e darle quel valore scientifico che merita". Jung, come psichiatra/psicopatologo, era proprio un "fenomenologo empirista", come lui stesso si definiva, ma la sua voluta mancanza di sistematicità non gli ha permesso di pubblicare un'opera specifica a riguardo. Scopo di questo lavoro è proprio quello di colmare questa lacuna.
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