L'Eucaristia mafiosa. La voce dei preti
Il rapporto tra mafia e Chiesa cattolica è stato caratterizzato per lungo tempo da silenzi, mancate condanne, e nei peggiori casi da false testimonianze. E stato un percorso interrotto a tratti da rari moniti di alti prelati, dall'impegno di pochi ecclesiastici e da alcune tristi morti, come quelle di padre Pino Puglisi e di don Peppe Diana. Percorrendo una linea di ricerca già segnata da due grandi studiosi, Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, "L'eucaristia mafiosa" prende le mosse da cenni storici su questo controverso rapporto, per poi approfondire alcune dinamiche: la presenza della criminalità nella gestione delle processioni religiose; i funerali in grande stile dei capi clan; la "tradizione" di tenere importanti riunioni nell'ambiente protetto dei luoghi sacri, profittando della odiosa analogia tra la ritualità mafiosa e quella religiosa. Di contro, Salvo Ognibene interroga i protagonisti di un'altra Chiesa, cattura le voci di coloro che, con il loro concreto operato, permettono oggi di rivalutare la posizione del clero, non solo al sud ma nell'Italia tutta: monsignor Pennisi, don Ribaudo, monsignor Silvagni, don Panizza, don Strangio e suor Iavazzo hanno preso posizione e hanno fatto del cattolicesimo, ognuno a modo proprio, uno strumento di lotta alle mafie. Prefazione di Antonio Nicaso. Postfazione di Rosaria Cascio.
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