Perché parlare di un libro del 2015? Perché questo testo, non solo non ha perso un grammo della sua attualità ma, anzi, sembra divenire ogni giorno più urgente, più “sul pezzo” di un documentario in tempo reale sui signori “buoni e giusti” del cibo sano, possibilmente a chilometro zero. Un profluvio di parole. Perché, nella maggior parte dei casi, di questo si tratta. Secondo la fissazione di uno dei maggiori protagonisti del capitalismo gastronomico mascherato di retorica: Oscar Farinetti. Una occupazione del campo semantico, come giustamente l’ha chiamata l’autore del libro Wolf Bukowski, che con una martellante “narrazione” spaccia per buono ciò che proprio buono non è...
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