Emergenza di Stato. Intellettuali, media e potere nell'Italia della pandemia
"... Troppo comodo, circoscrivere il male della disinformazione al traffico di contenuti incontrollabili in rete. Troppo comodo, abusare della formula magica del fact checking, e ascriversi il ruolo di chi può giudicare sulla liceità delle idee degli altri. Troppo comodo, mettere all'indice alcuni canali - guarda caso, sempre e soltanto di area sovranista - e poi accettare dal Presidente del Consiglio l'assioma per cui non vaccinarsi significherebbe, letteralmente, morire. Troppo comodo, giustificare le mancanze del giornalismo di professione, o addirittura eleggerlo a guardiano della divulgazione scientifica: perché anche questo ci tocca sentire, da gente abituata a pubblicare l'oroscopo e le cronache della liquefazione del sangue. E visto che di studi sulla misinformation in rete è pieno il mondo, mi occuperò qui di altro: del sistematico esercizio di propaganda degli organi di stampa e dei mezzi generalisti..."