Il lavoro delle donne. Storie dalle zone alte della costa d'Amalfi
Mentre le donne della borghesia di Amalfi, nelle loro belle case del centro, non avevano altra preoccupazione che preparare pranzi succulenti oppure dolci e rosoli per le serate tra amici intorno al pianoforte nei salotti dorati, ben diversa era la vita delle donne nelle zone alte e periferiche della città. Esse avevano l'acqua e l'elettricità in casa e al loro servizio la cameriera, la bambinaia, la lavandaia, spesso anche la sarta per lunghi periodi, e la "capera", che la mattina andava a sistemare in chignon i lunghi capelli delle più anziane. Alcune collaboravano con i mariti nella conduzione delle aziende. Le più lungimiranti addirittura avviavano le prime attività turistiche, offrendo cibo e alloggio ai forestieri. Le donne del popolo, invece, spesso analfabete, fino alla fine del secondo conflitto mondiale hanno portato il peso dei trasporti, dalla montagna e dalle colline al centro, che gravava quasi tutto sulle loro spalle. Trasportavano in 'carovana' pali per i pergolati, frasche per coprire i limoni, legna e carboni per le cucine, barili di vino e, soprattutto, sporte di limoni. Malgrado l'enorme fatica, non hanno tratto un gran vantaggio dalla ricchezza della Costiera.
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