I social problems come comportamento collettivo
Per Blumer i social problems non sono individuati autonomamente dalla teoria sociologica ma sono in realtà il prodotto di un processo di definizione collettiva. I sociologi li hanno identificati e li identificano solo dopo che sono stati riconosciuti come tali da parte e all'interno della società: è il caso per esempio della povertà, della segregazione razziale, della condizione subalterna delle donne e così via. Un social problem, perciò, esiste, dice Blumer, in base a come è definito e concepito in una società, e questo indica che non si tratta di una concezione oggettiva, con sue determinanti definite, perché è invece la definizione effettuata dalla società, l'individuazione collettiva che ne determina la caratterizzazione. La conseguenza di un approccio di questo tipo è che esso consente meglio, in un rapporto più diretto e sostanziale con il mondo empirico, di prendere in considerazione un social problem dal suo sorgere fino alla valutazione della sua intera complessità, in vista di un intervento trasformatore nei suoi confronti.
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