Nella profezia di Fatima il mistero dell'altra Roma. «Vae, vae, civitas...» (Ap XVIII)
L'anima cattolica rivolta a Fatima per capire l'ora che viviamo può solo farlo seguendo quel naturale senso di stupore che, come insegnava Aristotele, è la vera guida alla saggezza. Capirà allora che Fatima è un altro gran segno della soavità divina, dato per lenire le profonde contraddizioni umane che viviamo. E segno soprannaturale nella sapiente sequenza di altri che, in ogni tempo e luogo, furono offerti a noi per guidarci attraverso i labirinti della vita. La Sacra Scrittura è storia di questi segni dati a tutti, agli Ebrei come ai Niniviti, ai re come agli schiavi, in una sequenza secolare, di colle in colle e da profeta a profeta, che guidavano all'avvento del Segno supremo: il Verbo Incarnato. E il segno di Betlemme fu visto da re saggi di paesi lontani come dai pecorai dei dintorni.
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