Il laudario di Saluzzo
Il Laudario della Confraternita dei Battuti è contenuto in un manoscritto della fine del XV secolo, conservato nell'Archivio della stessa, in Saluzzo. Si compone di un trentina di laudi "preghiere cantate in onore di Cristo, della Vergine o dei Santi", scritte in una lingua letteraria sovraregionale con tracce del dialetto ligure e della parlata piemontese locale. Apparteneva alla Confraternita saluzzese dei Battuti ed era utilizzato nelle funzioni liturgiche e durante i riti processionali. La Compagnia, composta da laici, perseguiva l'obiettivo di soccorrere il prossimo, aiutando i poveri e curando i malati della Città, meditava sulla Passione di Cristo cui si immedesimava con la pratica della flagellazione, e cantava in una lingua venuta da lontano la propria sincera fede religiosa. Il laudario di Saluzzo, per la prima volta edito integralmente, è attualmente il più antico tra quelli conservati in Piemonte e risulta di particolare interesse storico-culturale e linguistico perché offre l'opportunità di entrare nella religiosità popolare di un'epoca che aspirava alla pace e al benessere della Comunità saluzzese, lavorando, cantando e pregando il Cielo di farsi terra.
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