Roma criminale. Le carte segrete del business degli immigrati
Quando la protagonista del romanzo perde il lavoro di sceneggiatrice in una soap opera e suo figlio Stefano va via di casa lasciandola sola, niente le sembra più avere senso.Pur desiderandola, i giovani uomini che frequenta non si fermano, preferendole una moglie o viaggi e lavori in paesi lontani. Le giornate sono infinite, la precarietà materiale e affettiva una morsa che non le dà tregua. La vita stessa sembra che si sfilacci e si stemperi. Solo nel sonno, nel sogno, trova forza e conforto. Fuori dalla fredda coscienza sente di non essere sola.Dopo l’ennesima e più violenta lite con suo figlio, per salvarsi dalla sofferenza, la donna comincia a scrivere una storia. Costruendo il destino del suo personaggio ne inventa uno nuovo per se stessa. Così prende corpo Nina, bellissima Psiche moderna e pop che fa la cameriera nel sottosuolo della stazione.Nina è l’alter ego della scrittrice, come lei è bella, come lei vive sola, infatti ha rifiutato le sicurezze della vita borghese, e preferisce l’amicizia di compagni strampalati e poetici che abitano il sottosuolo della stazione. Mentre le voci delle due donne si avvicendano, l’unico conforto di Nina è un amante meraviglioso che la visita di notte. Ma Nina stessa non sa se l’uomo di cui si è innamorata esiste davvero o è solo un sogno. Quando a Nina si presenta un misterioso bambino che non parla, lei lo prende con sé in modo naturale. Ma per salvarlo è costretta a scoprire il segreto di Emir, della sua giovanissima madre albanese, Eva, e di Saimir il giovane padre, albanese anche lui e che non sa ancora di avere un bambino. Con l’incalzare della ricerca necessaria, la storia di Nina prende un ritmo sempre più veloce e sensuale fino al finale imprevedibile, dove le due voci del romanzo si compenetrano del tutto. E la fine non è che un inizio.
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