Ricordi di Sardegna. Orune nel cuore e nella storia
Persone e personaggi che fanno di questo libro un romanzo corale se non fosse per le confidenze familiari che l'autrice regala al lettore. Preziose, uniche e profonde, le confidenze di una donna classe 1936, "testimone attendibile di alcune delle situazioni, ovviamente di quelle cronologicamente più recenti, venutesi a creare nel mio paese dagli anni Trenta in poi". Quando Carlo Levi non aveva ancora messo piede a Orune. Quando anche Orune, come il resto del vasto mondo, subiva gli anni del Fascismo e della guerra. Intere parti sono pensate e scritte tutte in orunese doc, patrimonio di una cultura, di una mentalità, di un mondo, agropastorale e arcaico, ricco di storia e tradizioni. E la cultura di un popolo di contadini, pastori, poeti, tenores ed emigranti. Orune era e resta il paese del vento, del vento che fischia, del vento che suona, del vento che carezza, vento che schiaffeggia. Non a caso Ricordi di Sardegna: Orune nel cuore e nella storia è un libro ibrido, un saggio che saggio non è, un romanzo anche se non è romanzo, ma anche antologia poetica, una raccolta di versi come pure di racconti firmati da questa donna che ha iniziato a "giocare" con la letteratura in lingua sarda "soltanto" nel 1993.
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