Viviamo errando
Dalle encicliche sociali della Chiesa alla Carta Costituzionale, la dignità del lavoratore e la giusta mercede sono state per tutto il Novecento la bandiera ideale sotto cui l'Italia marciava verso il suo progresso. Che un poeta si faccia cantore della dignità e della sacralità del lavoro non è abituale, ma Marini appartiene alla generazione degli uomini dai grandi ideali vissuti in prima persona che diventano, poi, esempi di vita. Una grande Nazione, come ci ricorda Luigi Marini, è grande perché gli uomini che la formano hanno ideali e racconti da tramandare a figli e nipoti. La silloge "Viviamo errando" è proprio questo: un percorso spirituale personale e collettivo, uno specchio di società, un insieme di idee, una grande testimonianza di vita. L'apparente semplicità comunicativa raggiunge immediatamente il cuore di chi legge, perché la profondità del messaggio non si nasconde dietro paroloni e perifrasi roboanti, ma è lì, chiaro, inequivocabile, vero, attuale e facilmente comprensibile da chi ha l'umiltà di sapere ascoltare.
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