La frontiera bagnata. Naufragio, tragedia contemporanea, metafora di spaesamento, deriva dell'anima
Un lavoro fotografico, una performance, un interrogarsi su cosa voglia dire essere artisti contemporanei e vivere su un'isola, in questo caso l'isola d'Elba. La performance teatrale "la frontiera bagnata" sotto la regia di Francesca Ria si ispira a un testo di Lanfranco Caminiti "L'Olocausto del Mediderraneo" e vuole rappresentare la morte per acqua, la tragedia dell'immigrazione e per esteso tutte le derive sia fisiche che simboliche. Il lavoro dell'artista e fotografa Angela Galli si svolge su tre differenti livelli: la documentazione della performance, come un reportage, poi, la successiva elaborazione e scarnificazione delle immagini volta a far scivolare la fotografia verso una ibridazione di carattere pittorico. Quindi uno stesso evento viene proposto su livelli diversi di lettura e di rappresentazione.