Il dio ingannatore
San Pietroburgo 2012, teatro Aleksandrinsky. Nell'ascoltare un brano per violino solo, Alvin, stimato educatore e innovatore nel campo della psicoterapia insieme alla fidanzata psicologa Sabine, ha una reazione inaspettata e violenta. Alla richiesta di spiegazioni, confessa di essere rimasto scosso dai ricordi drammatici che quella musica gli ha suscitato, ricordi che affondano le radici nel periodo dell'adolescenza. Quella musica non può esistere perché l'autore è morto, ma soprattutto non ne ha mai scritto la partitura. Aiutato da Sabine, Alvin comincia così a indagare sul proprio passato e sulle contraddizioni che emergono. Fra ambiguità e colpi di scena, attraverso l'Europa e addirittura Cuba, si snoderanno i racconti e le avventure dei protagonisti, alla ricerca di una verità che in ogni pagina del romanzo sembra sfuggire.
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