Il diario ritrovato
Una vecchia casa di campagna, una soffitta, una cassapanca con tanti oggetti di un tempo ormai andato, un ragazzino curioso... E lo scenario che fa da prologo al "Diario ritrovato". Paolo, adolescente molto sveglio, durante una breve vacanza nell'abitazione rurale di famiglia, ritrova per caso un vecchio quaderno. Scopre essere il diario di uno zio mai conosciuto, scritto nel 1975 durante il servizio militare. Si trova così calato in un mondo di cui ha soltanto sentito parlare vagamente a scuola. Prima con una certa diffidenza, poi con sempre più interesse Paolo compie una specie di viaggio nel tempo in un'Italia lontana, in un'epoca spesso superficialmente etichettata come "anni di piombo". La lettura del diario diventerà un momento di formazione civica che porterà il ragazzo a scontrarsi con la famiglia, in particolare il padre, custode di un lacerante quanto doloroso segreto, e lo renderà protagonista di una vicenda emblematica dell'Italia attuale. Giocando su una sequenza temporale che rimbalza tra gli anni Settanta e i nostri giorni, l'autore ci propone un romanzo dove le ragioni di chi allora voleva cambiare il mondo, il conflitto generazionale, la meschinità dei tempi attuali, si intrecciano in una vicenda ricca di colpi di scena.
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