Il gioco e il gioco. Eccitazione, delirio, disillusione. Sull'orlo di vite marginali
La nostra è una esperienza comune fatta di attimi intensissimi, in cui si raggiungono vette di ragionamento che singolarmente non saremmo stati capaci di conquistare. Poi, trascorsa l'ebbrezza delle altitudine metafisiche, ognuno di noi ripiomba in una solitudine spessa e impermeabile, rotta solo da lampi di luce intensa e da mareggiate roboanti. Una solitudine in cui ci rintaniamo per fuggire a un mondo che non comprendiamo e non condividiamo, un mondo in cui l'uomo è ridotto a una canaglia senza terra, misurato con il metro del denaro e del profitto. Un uomo con il quale facciamo fatica a identificarci e con il quale combattiamo ogni giorno una battaglia silenziosa e muta. Se dunque un noi esiste - e si fa fatica a crederci - occorre scovarlo casa per casa, soffitta per soffitta, campagna per campagna, superare il muro della diffidenza, della paura e del rancore e familiarizzarsi con lo scontento, con la passività, con il fatalismo, con la continua assenza di prospettive.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa