Ne la pittura tener lo campo. Dante ci guarda
Spesso i monumenti diffusi nelle nostre città rimangono nell'indifferenza e si confondono nello spazio della nostra quotidianità e alla fine sono così comuni da diventare invisibili. Sfogliando il reportage fotografico di Giampiero Corelli, Dante sembra aver eluso questo destino postumo. In viaggio nell'Italia contemporanea, il fotografo ha saputo cogliere più di una volta l'occasione di un contatto cordiale e poetico tra il monumento e i passanti. Succede quando le sue inquadrature si allargano a comprendere gente comune nelle piazze di Verona, Padova o Napoli, ragazzi a Ravenna in gita scolastica o la festa dei bambini in Piazza Santa Croce a Firenze. In mezzo a loro la figura di Dante s'immedesima nella nostra quotidianità e diventa familiare; forse è vero: Dante ci guarda.
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