M'accorsi d'amarti
L'uomo e la donna con le loro venture e sventure indossano dalle prime luci dell'alba la maschera che gli è stata costruita. Si illudono che il giorno che verrà sia un buon giorno e, nell'attesa, cercano di godere delle cose più semplici della vita, come quello di gustare "un grappolo d'uva", anche se, alla fine, sopraggiungerà "tanta tristezza" perché si accorgono che "La vita è come una barca/in fondo al pelago/abisso di miserie,/senza un nocchiero che ne conosca la rotta...". Quanta vitalità, quanta voglia di vivere, quanto amore in queste poesie e poi quanta malinconia al giungere della solitudine che deprime l'animo umano, che solo un "tango" può risollevare.
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