Volano gli anni senza più ritorno
Giuseppe Ingardia riesce a miscelare in sintesi le emozioni più disparate, come l'amore, l'amicizia, la gratitudine e a manifestarsi in una miriade di altri temi estrapolando dalla cronaca i propri sentimenti. Poesia spontanea o meditata? Per lui scrivere una poesia equivale a celebrare un atto sacro, parole e versi sono il suo viatico, "substanzia", essenza comune a molti poeti. Accade così che alcuni avvenimenti a lui estranei lo coinvolgano in misura tale da costringerlo a farli suoi, per aver modo di conservarli in una teca poetica universale. La stessa operazione che ha portato a notevoli risultati molti grandi poeti, uno per tutti Ignazio Buttitta. Nella maggior parte dei suoi componimenti Ingardia rievoca la nostalgia per persone e ambiente di quel microcosmo paesano dove è cresciuto e si è addestrata la sua vita: la terra natia, Paceco. Ricordi vivi impressi nella sua anima e spontaneamente rievocati.
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