Il villaggio sull'altopiano
Il percorso dalla caverna alle villanoviane capanne di legno e finalmente alle case in pietra, una delle linee narrative del romanzo, appartiene alla storia stessa dell'uomo ed è patrimonio comune a tutte le civiltà di ogni regione del globo. Più specificatamente sarde, invece, affiorano qua e là le prime tracce di "balentìa" e della vendetta intesa come diritto-dovere, che affondano quindi le radici già nell'epoca prenuragica, dove appunto il libro è ambientato. L'autore, appassionato cultore della civiltà isolana, pone in rilievo i legami che intrecciano la Sardegna con le altre grandi civiltà del Mediterraneo, seguendo le teorie di Massimo Pittau e come dimostrano anche le statue gigantesche ritrovate sulle spiagge dei Monti Prama. Sul piano letterario, anzi più propriamente linguistico, interessante l'esperimento di eliminare dal testo il discorso diretto, pur in un romanzo complesso per personaggi e situazioni, per evitare intrusioni di modi del nostro parlato attuale in un linguaggio primitivo, che era presumibilmente ridotto a poche parole.
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