Agostino d'Ippona. Lettera 130 a Proba

Agostino d'Ippona. Lettera 130 a Proba

La preghiera presuppone la tenera esperienza della presenza di Dio nella nostra vita, la consapevolezza che il Male è accovacciato alla porta della nostra casa e il fiducioso abbandono nella misericordia di Dio. Egli è pronto ad accogliere il nostro gemito di dolore, quando gli chiediamo aiuto perché ci liberi dal male. Agostino spiega a Proba che "frigus charitatis silentium cordi est, flagrantia charitatis, clamor cordis est." Se non c'è amore nel nostro cuore c'è il deserto interiore. Qui l'accezione del deserto rimanda alla terra che bagnata dal sangue di Abele non da più frutto. Anche la vita dello spirito è mortificata, anche pregare è difficile. Dove però c'è il profumo dell'amore il cuore esprime la sua incontenibile gioia; allora il desiderio di una profonda relazione con Dio e con i fratelli si fa preghiera e dono.
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