La cattedrale di Bari. Tra luce cielo e terra
«La Cattedrale di Bari è una sorta di Notre-Dame, che è possibile visitare per tutto l'anno, ma di cui si riesce ad ammirare la totale magnificenza soprattutto in primavera e in estate. Nei pomeriggi delle giornate di sole i raggi filtrano attraverso il grande rosone della facciata principale e illuminano le pietre del tempio, esaltando la bellezza di questa chiesa costruita nel Medioevo tra cielo, luce e terra. Una luce unica che scoprii per caso alle 17:10 circa del 21 giugno del 2005, nel giorno del solstizio d'estate, con la collaborazione del compianto Mons. Ignazio Fraccalvieri, del fotografo Beppe Gernone e del collega Michele Morga. [...] Era un tranquillo pomeriggio estivo, la chiesa profumava d'incenso. Tra le navate c'erano poche persone. Il silenzio dominava nel tempio, i raggi del sole illuminavano il pavimento, Mons. Ignazio Fraccalvieri era assorto nella preghiera dei secondi vespri nel confessionale. Quel pomeriggio, che resterà per sempre impresso nella memoria, i passi mi condussero a salire sull'ambone per sistemare il lezionario sul leggio in vista della messa vespertina. Fu durante quell'operazione che il mio sguardo si posò per la prima volta su quella meravigliosa sovrapposizione creata dalla luce. Osservai il mosaico pavimentale nella sua interezza. La mia attenzione fu catturata dai raggi del sole che, penetrando attraverso i diciotto petali del rosone della facciata centrale, si sovrapponevano quasi perfettamente nel mosaico a forma di rosone posto sul pavimento. Dopo un attimo di grandissima meraviglia, intuii di aver visto e scoperto qualcosa di eccezionale e mai notato prima».
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