Giovanni Pascoli, a un secolo dalla sua scomparsa
La presente miscellanea nasce in occasione del centenario della morte di Giovanni Pascoli, non certo come pretesto, in ossequio a un consueto costume celebrativo legato al compimento dei secoli, ma perché Pascoli, a dirla tutta, e alquanto in epitome, oggettivamente è l'ultimo sommo poeta della nostra letteratura, su cui si scrive tuttora e ampiamente e si scriverà. I saggi in essa compresa spaziano dal commento di alcune liriche e prose alla riflessione sull'estetismo pascoliano, alla trattazione di questioni più prettamente filologiche, inerenti agli autografi e agli abbozzi di alcuni testi poetici. Altri interventi riguardano particolari momenti di vita pascoliani, un fascio di lettere alle sorelle, gli pseudonimi assunti dal poeta, le impressioni paesisitiche, la coppia di Rosa e Viola, la metrica dei "Canti di Castelvecchio", il tema dell'esilio, il simbolismo cosmico, Slataper giovane lettore del poeta; e, ancora, i Conviviali in genere ed altresì l'esegesi di alcuni versi di Solon e di Gog e Magog, l'immortalità dell'anima, il mito di Prometeo, il diffuso feticismo degli oggetti, il rapporto con i classici, le riflessioni del poeta sull'insegnamento letterario.
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