Babaman uragano rasta
Uno dei fenomeni underground più discussi degli ultimi anni si racconta in un libro. La storia di Massimo Corrado, al secolo Babaman, paladino del reggae rastafariano militante, è una delle più curiose e affascinanti vicende umane e artistiche degli ultimi decenni. Cresciuto in una famiglia povera e minata dall'assenza paterna, dopo anni passati a sbattersi fra lavori sottopagati e le prime rime rappate per un pubblico che di fatto ancora non c'era, trova la sua dimensione dopo essersi trasferito a Madrid, quando si imbatte in un gruppo di rastafariani. Convertitosi al credo rasta, da esso trae ispirazione e, in pochi mesi, trasforma la sua musica e le sue liriche in messaggi intrisi di spiritualità, riferimenti biblici, fede incrollabile e positività. Nonostante amici e colleghi gli consiglino di parlare di tematiche più accattivanti, Babaman se ne frega, va avanti per la sua strada e - cantando l'amore per Jah, la lotta per la libertà e dichiarando guerra alla corrotta Babylon - ottiene un successo inaspettato. In questa biografia senza filtri né censure, l'artista milanese insieme a F.T. Sandman - stradaiolo poeta e scrittore che ben conosce le rasta motivation - racconta la sua complessa vicenda umana, una storia di fame, lavori saltuari, scelte controcorrente e grande motivazione. La stessa motivazione che oggi l'ha portato a riempire i locali di tutta Italia e ad essere uno degli artisti reggae più apprezzati di tutto il panorama nazionale.