Manlio Costa l'investigatore
In una Catania sopraffatta dalle guerre di mafia, in cui prolificavano morti ammazzati, cento-centocinquanta l'anno, fra le cosche mafiose che si contendevano la piazza per i loro loschi affari, tanta gente considerava questi assassinii una cosa positiva, serviva a ridurre il numero dei pregiudicati. Manlio Costa svolgeva il suo lavoro di investigatore privato in questa Catania, in cui tanti osteggiavano e non gradivano la sua attività, mentre per altri, anche per la stessa polizia, rappresentava l'unico modo per ottenere verità e giustizia. Tutto parte da un suicidio poco chiaro, lo stesso questore Brandi è convinto che sia stato un omicidio, ma non sa come provarlo. Nel romanzo fa da filo conduttore la truffa perpetrata nei confronti di una multinazionale che gestisce la miniera di zolfo Grottacalda. Vari personaggi avranno necessità del coraggio e della scaltrezza di questo investigatore per poter districare i loro problemi più o meno grandi. Manlio Costa nelle sue pericolose indagini cerca di dare luce a diversi omicidi che sono dei veri rompicapo. Le vicende sono arricchite dall'autore, con la descrizione di una Catania anni '70 - '80.
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