Per una TV senza informazione. Una modesta proposta per purificare il mezzo televisivo dalle sue componenti superflue e dannose e renderlo più utile a beneficio di tutti
Aveva ragione Jean Baudrillard. La realtà non è più importante. È scomparsa. Allo stesso modo si sono estinti il pensiero complesso e il desiderio delle persone di comprendere il mondo. Negli stati economicamente avanzati del pianeta è lo spettacolo a dare significato all’esistenza. E i cittadini spettatori, soddisfatti, accettano ben volentieri l’ipnosi. In questo scenario ha ancora senso occuparsi della realtà in televisione e informare chi non desidera altro che intrattenimento? A cosa servono telegiornali, talk show e programmi culturali? Perché dunque, si chiede l’autore, non eliminarli per sempre e liberare la televisione da tutto quello che non è intrattenimento?! Una serie di idee vengono qui proposte per sostituire l’ormai inutile informazione televisiva con degli spettacoli nuovi, sensazionali e terrificanti. Visioni horror, ironia nera e denuncia sociale si alternano in questo testo al contempo comico e agghiacciante, realistico e folle, di sconcertante attualità. Un’analisi lucida, tagliente e disperata dell’apocalisse culturale del nostro tempo. Prefazione di Giulio Sapelli.
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