Quando saremo a Reggio Emilia. Gli psicologi, il welfare e le trasformazioni della società reggiana dal dopoguerra ai giorni nostri
Un territorio, la provincia di Reggio Emilia, sottoposto nell'arco di pochi decenni a torsioni e trasformazioni che altrove hanno richiesto lo sforzo di sette, otto generazioni. Società contadina fino alle soglie del boom, per poi diventare industriale, ed ora postindustriale e multietnica. Un welfare locale che nasce dall'alleanza fra amministratori, e soprattutto amministratrici accorte, figlie della Resistenza e della ricostruzione, e giovani soprattutto giovani donne - che attraverso una critica e una pratica conseguente riescono a far diventare Reggio un luogo di sperimentazione del welfare dei servizi. E poi il processo di istituzionalizzazione del welfare, il suo culmine ed il suo declino. Il welfare reggiano come luogo in cui si forgiano nuove identità professionali: quella dello psicologo "pubblico", dell'educatrice di asilo nido; e vecchie identità - come quelle dello psichiatra, del maestro etc. - si ritemprano nel lavoro e nella riflessione sul lavoro. Tutto questo è nel testo "Quando saremo a Reggio Emilia". Una storia raccontata dall'interno, da Leonardo (Dino) Angelini: uno psicologo che ha cominciato ad operare all'inizio degli anni '70 nel CIM di Jervis, che ha contribuito alla formazione delle successive coorti di operatori della sanità, della scuola e dei nidi della provincia dialogando con migliaia di essi.