Asso 'e coppe. Il folclore delle ingiurie napoletane
L'autore offre un'ampia selezione delle ingiurie napoletane prevalentemente rivolte agli uomini, dopo essersi dedicato, per così dire, alle donne nel precedente saggio "Le zandraglie". Secondo il suo stile ormai collaudato, Galassi propone una selezione di contumelie nelle quali la ferocia dell'offesa non è mai disgiunta da un'ironia assidua e costante, iperbolica e spaccona, inverosimile e barocca, colorita e irriverente più che demolitrice, quasi a voler sorridere con l'ingiuriato per gli strabilianti prodotti di una fantasia e di una creatività le cui invenzioni, in materia, attingono sempre a quel grande teatro disordinato e a tratti surreale che è il tessuto antropologico della civitas neapolitana. Contumelie, quindi, che sono anche lazzi, sberleffi, motti buffoneschi e sguaiati, frizzi mordaci e folgoranti, sillabe scoppiettanti come petardi, innesti semantici al limite dell'assurdo: tutto ciò, e altro ancora, è l'offesa a Napoli, che anche quando appare impietosa e crudele, contiene sempre l'implicito messaggio "Ce l'ho con te ma, nel comunicartelo, mi voglio, ti voglio, divertire".
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