Il sonno dell'insonnia
"Fra Giacomo Giannone e Salvino Catania negli anni si instaurò una amicizia fatta di confidenze che spezzavano la sua ritrosia e che svelavano una continua riflessione sul reale, sulla pochezza dell'uomo e sulla necessità di esserne indulgenti in una sorta di compassione fra pari. Da quegli scambi di parole, di mezze confessioni, di richieste di tele, colori e pennelli ne è uscito il ritratto di un uomo travolto dalla passione erotica, dalla melanconia dei ricordi dell'infanzia, dallo scontro con la perdita del sé, dallo sguardo integrale che posava su ciò che lo circondava sicuramente anche grazie alla compresenza della sensibilità acuta dell'artista e della fragilità del malato [...] Ed è con questa consapevolezza che attraverso queste poesie ci è restituito un uomo in bilico fra una follia reale e una sanità mentale troppo presente, quasi un fardello, perché gli restituiva una verità caotica e dolorosa, con cui ha convissuto per lunghi anni. Sono poesie che catturano più le domande che le risposte, l'inquietudine più che la pace [...]" (Dalla Prefazione di Paola Giannone)