Di sguardo in sguardo
"Meditazioni? Preghiere? Poesie? Non lo so. Quello che so è come e perché questi componimenti sono nati. Innanzitutto da un bisogno di confronto con la Parola di Dio, nella fattispecie le letture del messale romano per l'Avvento e la Quaresima. Perché? Per una necessità di uscire ancora una volta dalle abituali categorie e di riconsiderare tutto, vicende personali, cronaca, storia, aspirazioni, delusioni, paure, progetti, mettendoli a confronto con un disegno che riconosco venire dall'alto e che però non assume mai un volto predefinito, anzi, necessita di essere ricompreso di tempo in tempo, di luogo in luogo, di situazione in situazione, di persona in persona, fino a saldarsi in un tutt'uno con quanto in ogni uomo sale dal profondo" (dalla prefazione).
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