Di nuovo rugge il leone: Venezia, D'Annunzio e la prima guerra mondiale
Venezia e d'Annunzio, un rapporto inscindibile, che trovò le sue origini alla fine del 1800, che continuò fino alla morte del poeta, e che divenne particolarmente intenso durante il primo conflitto mondiale, quando il Vate scelse la città come sua base, officina d'artista, ricovero e alcova, offrendo al contempo ritratti, lampi, visioni, dettagli della Serenissima in guerra. Decretando bruscamente la fine della Belle Epoque, il conflitto trasformò Venezia da lussuosa e mondana città cosmopolita a roccaforte inespugnabile, da emblema di vita a spettrale e quasi disabitato baluardo italiano, da meta anelata a preda ambita; e il poeta divenne marinaio, fante, provetto aviatore, orbo veggente, che dalle tenebre fece scaturire la luce dell'arte. Uno spaccato del periodo bellico, fra storia, letteratura e immagini, che legge i dati oggettivi attraverso l'arte di uno dei maggiori autori europei del Novecento.
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