Dialogo dei piccoli sistemi-A small system dialogue
L'autore immagina un dialogo anacronistico tra tre civiltà: quella antica, greco-romana-veneziana, rappresentata dai Cavalli di San Marco, quella moderna, rinascimentale-veneziana, messa in scena dai Mori della Torre dell'Orologio, quella cristiana-veneziana, interpretata dall'Arcangelo Gabriele del Campanile. Come si vede l'elemento comune, sotteso alla Conversazione, è la Civiltà Veneziana. Lo stile letterario, adottato dall'autore, è quello della prosa poetica semplificata, di facile comunicazione su argomenti di notevole spessore culturale, cercando di andare in profondità con leggerezza simbolica. Le fotografie di Mario Guarnieri, rigorosamente in bianco e nero, istituiscono un dialogo ulteriore tra immagini, e con il testo poetico, grazie alle relazioni tra i diversi piani narrativi, ai dettagli e ai campi lunghi. Le ricerche storiche per le didascalie di Michela Perrotta costituiscono il fondamento imprescindibile da cui partire per una Conversazione fantastica plausibile. Linguaggi diversi s'intrecciano (della storia, della prosa poetica, delle immagini fotografiche) fino alla necessità di un ulteriore salto linguistico nella traduzione in inglese, per la costruzione di un libro bifronte, che, oltre alle ovvie esigenze commerciali, vuole misurarsi con uno slittamento progressivo in altra lingua, ora dominante, in un nuovo rapporto con la civiltà contemporanea, quasi per verificarne la tenuta culturale.
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